Quando smettiamo di divertici?

Inizia così Christian Zoli alla TEDxBologna, con questa domanda:

 

"Quando smettiamo di divertirci?".

 

 

Il gioco è un tipo di divertimento difficile, è qualcosa che ci sfida, che richiede attenzione e concentrazione e che a volte non ci riesce.

 

Questo è un tipo di divertimento fondamentale per la nostra dieta celebrale.

 

La nostra mente ha bisogno di Hard Fun, divertimento difficile.

 

"Le funzioni come sonno, stanchezza e fame vengono soppresse e siamo totalmente partecipi all'attività."

 

L'attività in questione diventa così autotelica, piacevole in se stessa.

Non importa dove, se stiamo vincendo o perdendo perché è piacevole di per sé.

Continua a leggere e vedi il video di Christian Zoli alla TEDxBologna...

 

 

Ecco le regole giuste per cambiare la situazione sul lavoro. Da spettatori passivi a protagonisti attivi consapevoli di prendere scelte determinanti per raggiungere l'obiettivo. Predisposizione all'errore.

Approfondimenti:

Chi è Christian Zoli?

 

Zoli nasce a Ravenna nel 1974. La sua formazione iniziale è di tipo scientifico, ma, dopo una breve esperienza nel settore commerciale, scopre il mondo della formazione e della comunicazione e ne resta da subito affascinato, studiandola dapprima fino a divenire formatore e relatore lui stesso. Parallelamente alle sue esperienze professionali porta avanti il suo interesse per il gioco. Fin da piccolo, infatti, ha una passione sfrenata per il gioco, in ogni sua forma. Con un'unica pecca: è incapace di giocare a qualsiasi cosa senza cercare di cambiarne le regole. Anche le esperienze nel mondo del gioco si arricchiscono col tempo. Dal 1995 entra nella gestione del circolo Quintet, una ludoteca della sua città, (esperienza che continua tuttora), dal 2003 al 2005 tiene per due anni un negozio di giochi della catena Dragon Store e, infine, inizia un rapporto di collaborazione come game designer per la casa editrice Raven Distribution. 

Nel suo secondo titolo pubblicato, Wherewolf, esplora i confini che separano il gioco e la comunicazione, iniziando a fondere e a mischiare i suoi due interessi principali. Il titolo riscuote un certo interesse nell'ambiente ludico e viene ristampato nel 2012 assieme ad altri due giochi collegati. A partire dal 2009 segue con interesse la neonata Gamification, che sembra unire in maniera completa i due mondi che fino a quel momento aveva vissuto separatamente. Psicologia cognitiva, neurolinguistica, economia comportamentale, comunicazione e game-design sono ora parte di un'unica realtà che sembra essergli stata cucita su misura.

La ricerca in questo settore sembra un gioco anch'essa, poiché la materia è completamente nuova e non ci sono ancora canali ufficiali e fonti riconosciute e codificate. Libri, TED talk, articoli online, blog e scambi di email diventano tutti parte di un'unica ricerca e di un'unica rete di contatti su questo argomento e su tutti gli interessanti sviluppi che nel tempo ne seguono.

Partecipa al GSummit del 2013 a San Francisco e segue i primi ed unici corsi ufficiali in materia: quello del Professor Kevin Werbach all'interno del progetto Coursera, dell'Università della Pennsylvania e quello di Gabe Zichermann, il gamedesigner che primo ha definito lo stesso concetto di Gamification.

Inizia lui stesso a diffondere i concetti di Gamification in Italia in diverse conferenze tenute sul territorio, fra cui un paio all'interno del Mensa Italia. Attualmente è il responsabile della Gamification di Visiotrade spa, una azienda di Torino che si occupa di corporate barter e di moneta complementare.

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